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L’uomo che compró la Luna (2018 – 103’) Regia: Paolo Zucca. Ospiti: Paolo Zucca, Jacopo Cullin

XVI MITTELCINEMAFEST

L’uomo che compró la Luna (2018 – 103’) Regia: Paolo Zucca

Ospiti: Paolo Zucca, Jacopo Cullin

Cast: Jacopo Cullin, Stefano Fresi, Francesco Pannofino, Benito Urgu, Lazar Ristovski, Angela Molina. Sceneggiatura: Paolo Zucca, Barbara Alberti, Geppi Cucciari. Fotografia: Ramiro Civita. Montaggio: Sarah McTeigue. Scenografia: Alessandra Mura. Costumi: Stefania Grilli. Musica: Andrea Guerra. Produttore: Amedeo Pagani, Francesca Cima, Nicola Giuliano, Daniel Burman, Genc Permeti. Produzione: La Luna, Indigo Film, Rai Cinema, Ska-Ndal Production, Oficina Burman, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di INCAA, Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari, Fondazione Sardegna Film Commission.

Un pescatore sardo ha promesso la luna a una donna. E i Sardi le promesse le mantengono.

L’Uomo che comprò la Luna, prima di tutto, è una commedia e prima di tutto vuole divertire. Il suo impianto drammaturgico è modulato sulle strutture archetipiche individuate da Chris Vogler nel suo intramontabile “Viaggio dell’Eroe”. Racconta infatti della crescita interiore di un eroe sui generis e del suo viaggio picaresco verso la scoperta e la riappropriazione di una cultura, di una storia e di un sistema di valori altri. Lo spunto drammaturgico di fondo nasce da un trafiletto di giornale che raccontava della vendita di lotti sulla Luna da parte di una società americana. A poche centinaia di metri dalla mia casa, sulla costa occidentale sarda, si adagia sul mare una grande distesa di roccia calcarea, bianchissima e piena di crateri, proprio come la Luna. Così ho immaginato che la Luna fosse anche mia. E di tutti i poeti, soprattutto. In un secondo momento, dopo aver scoperto quali sorprese si nascondono tra le pieghe del diritto internazionale in materia di spazio e corpi celesti, ho trovato la chiave di volta dell’intreccio, che ha così assunto, nella sua apparente assurdità, anche un fondamento di tipo legale e politico, oltre che metaforico. Se dovessi indicare dei modelli di ispirazione artistica, indicherei uno dei capitoli più divertenti della saga a fumetti creata da René Goscinny e Albert Uderzo: “Asterix in Corsica”, del 1973. Perché ho cercato di raccontare la Sardegna guardando alla sagacia, alla leggerezza e all’inventiva con cui la coppia di autori francesi ha saputo raccontare la Corsica. L’Uomo che comprò la Luna si pone come una commedia d’autore, che vuole divertire e intrattenere, ma che non ha timore di toccare le corde del dramma, né di virare verso le atmosfere liriche e fantastiche che appartengono a pieno titolo alla dimensione della favola.

  • Organizzato da: Istituto Luce Cinecittà, Istituto Italiano di Cultura di Budapest
  • In collaborazione con: Budapest Film ZRT., Cinema Puskin, Cinema Tabàn