Interviene Enrico Di Carlo, giornalista e scrittore
Il poeta non fu mai un cuoco provetto, come amava far credere, né particolarmente ghiotto. Anzi, si sottoponeva frequentemente a lunghi digiuni. Per lui non c’era che l’essenzialità storica della cucina abruzzese; quella essenzialità che ritrovava nel Parrozzo di D’Amico e nei sapori della sua Terra. Il rapporto con il vino fu, invece, per D’Annunzio più letterario che reale. In lingua italiana con traduzione simultanea in ungherese.