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Gabriele D’Annunzio enogastronomo

Interviene Enrico Di Carlo, giornalista e scrittore

Il poeta non fu mai un cuoco provetto, come amava far credere, né particolarmente ghiotto. Anzi, si sottoponeva frequentemente a lunghi digiuni. Per lui non c’era che l’essenzialità storica della cucina abruzzese; quella essenzialità che ritrovava nel Parrozzo di D’Amico e nei sapori della sua Terra. Il rapporto con il vino fu, invece, per D’Annunzio più letterario che reale. In lingua italiana con traduzione simultanea in ungherese.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Budapest
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