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Il giro d’Italia in melodia

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Un viaggio musicale dal nord al sud, attraverso arie, canzoni tradizionali e moderne

con la partecipazione di

Timea Béres, soprano

Ivan Dalia, pianoforte

Tra le tante meraviglie dell’Italia spicca certamente la melodia. Le note del pianista Ivan Dalia e la voce di Timea Béres prendono per mano il pubblico e l’accompagnano in uno straordinario viaggio musicale, dal Nord al Sud del Bel Paese, attraverso arie d’opera, composizioni tradizionali e canzoni moderne.

Mediapartner: Papageno.hu 

 

 

 

Ingresso gratuito. Registazione obbligatoria entro il 15 settembre 2025:  iicbudapest@esteri.it

Programma di Sala

Piano solo

“La Danza delle Ore” tratta dalla Gioconda di Amilcare Ponchielli

“Nessun dorma” tratta dalla Turandot di Giacomo Puccini

 

Piano e voce

“Ma rendi pur contento” tratta dalla Zaira di Vincenzo Bellini

“Parlami d’amore Mariù” di Cesare Andrea Bixio

 

Piano solo

“O marenariello” di Salvatore Gambardella

“Cu ti lu dissi” di Rosa Balestrieri

 

Piano e voce

“Un bacio a mezzanotte” di Gorni Kramer

“Se” di Ennio Morricone

“’O sole mio” di Eduardo di Capua

 

Piano solo

“Tu vuò fa l’americano” di Renato Carosone

“Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno

“Estate” di Bruno Martino

 

Piano e voce

“Non ti scordar di me” di Ernesto de Curtis

 

Piano solo

“Pianofortissimo” di Renato Carosone

Tímea Béres è un soprano lirico ungherese e finalista della 6ª Vienna International Music Competition 2025. Nel marzo 2025 ha vinto il terzo premio nella categoria musica da camera alla 6ª Danubia Talents International Liszt Ferenc Competition. Ha studiato a Milano e successivamente ha conseguito il diploma in canto con la lode presso il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, dove ha anche vinto il concorso di musica da camera nel 2016. Le sue mentori, Bianca Maria Casoni e Elisabetta Andreani rappresentano tuttora figure di riferimento fondamentale nel suo percorso artistico. Tímea si è esibita in tre recital solistici al Loggione del Teatro alla Scala di Milano (2016, 2019, 2023) e ha cantato a Budapest presso l’Istituto Italiano di Cultura (2021) e la Società Dante Alighieri (2024). Il suo repertorio eclettico abbraccia musica da camera, opera, operetta, oratorio, musica sacra, colonne sonore, musical e opere contemporanee. È animata da una profonda ricerca di diversità artistica e dal desiderio di entrare in connessione con un vasto pubblico.

Ivan Dalia è un ribelle della musica, un artista che sfida i confini fondendo la precisione del suo background classico con l’energia vibrante del jazz e le ricche tradizioni del Mediterraneo e del Sud America. Nato a Teverola, nella cintura industriale di Napoli, Ivan si innamora della musica sin da bambino, curioso e irrequieto, scegliendo infine il pianoforte come compagno di vita. Cieco dalla nascita, oggi vive a New York, dove si sta facendo notare in locali iconici come lo Zinc Bar, esibendosi sia da solista che in ensemble. Nel 2023, il suo spettacolo solista “La cultura è un recipiente infinito senza confini” ha incantato il pubblico con un viaggio etno-storico nella musica italiana nel mondo. Oltre all’attività concertistica, le sue composizioni approdano al grande schermo e al mondo delle arti visive, come nei film Gol!a, Napoli 24 di Paolo Sorrentino, e nel progetto artistico paneuropeo ROSAS. Ivan ha lasciato la sua amata Napoli nel 2010 per unirsi alla scena musicale berlinese, collaborando con artisti internazionali. Nel 2018 pubblica il suo primo album omonimo, con la partecipazione dei solisti Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, prodotto da Fabio Massimo Colasanti. Le sue esibizioni dinamiche, che rompono gli stereotipi, gli valgono riconoscimenti al Pozzuoli Jazz Festival e a Italia’s Got Talent. «Da bambino ero irrequieto, con una curiosità infinita, tanto da finire spesso al pronto soccorso perché non conoscevo i miei limiti. I miei genitori cercavano disperatamente qualcosa di sicuro per tenermi occupato; vedendomi sempre incollato alla radio, mio padre mi regalò dei CD di musica classica, ma non avevamo nemmeno uno stereo per ascoltarli, così li tenevo in mano, percependo vagamente il riflesso del sole su quei misteriosi oggetti rotondi. Poi mi regalò un piccolo pianoforte: avevo solo nove anni e non studiavo, ci giocavo. Ma a undici anni ho trovato la mia passione, ed è diventata la mia vita. Oggi non riesco a immaginarne una senza musica.» Ivan inizia i suoi studi musicali a dodici anni al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Si diploma in pianoforte classico nel 2012 e in composizione nel 2016, entrambi con il massimo dei voti. A ventuno anni improvvisa sul palco con la leggenda dell’armonica jazz Toots Thielemans al Marechiaro Jazz Festival: “L’esperienza più emozionante della mia vita”. La vita di Ivan è un’odissea musicale che supera generi, limiti fisici e confini culturali.

 

  • In collaborazione con: Papageno.hu