Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

EVENTO RINVIATO – MUSICA | La viola nel XX secolo | Concerto di Alessandro Prandi (viola) e Federico Battista Melis (pianoforte)

MUSICA | La viola nel XX secolo | Concerto di Alessandro Prandi (viola) e Federico Battista Melis (pianoforte)

PROGRAMMA

Nino Rota: Sonata in Do Magg. per viola e pianoforte

Rebecca Clarke: Sonata per viola e pianoforte

Nino Rota: Intermezzo per viola e pianoforte

Paul Hindemith: Sonata per viola e pianoforte Op 11 n°4

Nel 1900 assistiamo all’esplosione di un interesse verso la viola senza precedenti e la quantità di composizioni ad essa riservate da parte di importantissimi musicisti (Hindemith, Bloch, Clarke, Reger, Milhaud, Martinu, Rota, Ligety ecc.) ne è la testimonianza. La sonata di Hindemith Op 11 n°4 dello stesso anno (1919) di quelle di E. Bloch e R. Clarke, precede quella svolta stilistica neoclassica e quelle istanze antiromantiche dell’estetica della “nuova oggettività” alla quale l’autore aderirà negli anni Venti. Lontana dalla forma convenzionale della sonata classica, fonde in unicum i suoi tre movimenti che si succedono senza soluzione di continuità. Capolavoro della letteratura per viola, la sonata della Clarke (1919) inizia con un movimento in forma sonata bitematica. Il secondo movimento è uno Scherzo in 6/8 caratterizzato da una ritmica percussiva e giocosa con effetti di armonici, pizzicati, glissandi e presenta un Trio molto disteso e melodico. Il terzo tempo inizia inaspettatamente con un Adagio, dal carattere sacrale e meditativo che ricorda il canto gregoriano e introduce senza soluzione di continuità l’Allegro finale. Quest’ultimo riprende e sviluppa i materiali tematici dell’impetuoso tempo iniziale concludendo in maniera decisa così come era iniziata la sonata. Compositore e pianista di grande talento in ambedue i campi, Nino Rota nella Sonata e nell’Intermezzo del 1945 rimane fedele ad un linguaggio originalmente melodico e, lontano dalla complessa riflessione teorica e dalle sperimentazioni della musica a lui contemporanea, riesce ad emanare un fascino ed una piacevolezza che sono una cifra costante di tutta la sua produzione.

Prenotazione obbligatoria entro il 2 aprile 2020 iicbudapest@esteri.it.

L’Istituto riserverà rigorosamente l’accesso al concerto ai possessori della tessera di socio (+1 persona) in corso di validità.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Budapest